lunedì 1 dicembre 2014

Un fine settimana spumeggiante: Sparkle e Bolla su Bolla



Avrei dovuto scrivere di questi due eventi "spumeggianti" la settimana scorsa ma poi sono stata catapultata all'improvviso in Friuli per un bellissimo press tour tranfrontaliero e sono saltati tutti i piani. Dunque recupero adesso, raccontandovi in breve come ho passato il week end del 22 e 23 Novembre, tutto (o quasi) all'insegna delle bollicine. Il sabato allo Sparkle Day 2015 per la presentazione della guida Sparkle 2015 organizzata da Cucina&Vini all'hotel Excelsior in via Veneto, la domenica per l'evento Bolla su Bolla, Birra e Champagne organizzato da... non ho capito bene chi al MaBi' di San Lorenzo, con la collaborazione di Roscioli e Open Baladin.



Nel primo caso si trattava dunque di bollicine italiane - in prevalenza nordiche con qualche eccezione come lo spumante rosato della cantina campana San Salvatore 1988 - incluse nel prezzo di accesso - 15 euro, io ho avuto l'invito stampa - accompagnate da qualche interessante assaggio food, a pagamento con un sistema di gettoni tranne che nel caso dei due main sponsor, l'azienda umbra Muzzi con i panettoni e il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.



Io mi sono concentrata sullo street food di pesce di Meglio Fresco,  con le ostriche e degli ottimi arancini al nero di seppia. C'erano anche i cremini e le olive all'ascolana de La Bottega dell’Oliva Ascolana,  le tigellone e i tortelli in brodo di Mozao e diversi "sfizi" siciliani di Orlando Sapori di Sicilia tra cui le brioche con il tonno affumicato e la ricotta forte e i "kebab" di pesce.

 
Da bere c'era naturalmente l'imbarazzo della scelta, ci siamo fatti guidare soprattutto dai premi della guida - le 5 sfere della guida Sparkle 2015 che indicano i migliori vini con le bollicine d'Italia secondo la redazione - e da consigli di amici incontrati li'.



In particolare ricordo una novita' in anteprima - il San Giovanni dell'Antica Cascina dei Conti del Roero, spumante extra brut Metodo Classico millesimato a base Pinot Nero, se non ricordo male, frutto di un particolare metodo di estrazione innovativo di cui non trovo pero' traccia  - e una bella sorpresa dal Friuli, l'Epilogo della cantina Cantarutti, altro Blanc de Noirs da uve Pinot Nero che mi e' piaciuto parecchio.
Tutto sommato ho trascorso un paio d'ore piacevoli e salutato qualche amico, anche se devo dire che vedere le tipe impernacchiate per questo genere di eventi, con scollature e tacchi che manco fossimo a Capodanno, mi fa sempre un po' sorridere.



E veniamo a Bolla su Bolla. Francamente, non ci ho capito molto. In sostanza, se non ho capito male, serviva a presentare i prodotti che saranno proposti dal sito/progetto Acquistodiretto.net.https://www.facebook.com/acquistodiretto.net
Ho ricevuto l''invito" da partecipante professionale, che consisteva nella possibilita' di accedere all'evento un'ora prima del pubblico normale - alle 16 invece che alle 17 - immagino per degustare con calma, ma tanto fino alle 18,30 non c'e' stata molta gente quindi tutto sommato saremmo potuti arrivare anche con piu' calma.
Dopo, la bolgia.


Champagne o birra? E' L'Equilibrista di Birra del Borgo!

Il livello dei vini e delle birre presentati - diversi Champagne e vini fermi francesi, e le birre "champagne-like" di Birra del Borgo e Baladin, vale a dire Equilibrista (descritta sul programma come Alchimista!!) e Caos nel primo caso e la Baladin Metodo Classico nel secondo, piu' alcune altre sempre dei due birrifici nazionali - valeva senz'altro i 20 euro di ingresso.

Cio' nonostante, non posso dire di essere stata proprio soddisfatta di aver speso cosi' i miei soldi - e soprattutto il mio tempo - in una domenica pomeriggio durata fin troppo, e da cui sono uscita frastornata e con una fame tremenda nonostante nel prezzo fosse incluso in teoria anche del cibo: la pizza con la mortadella di Roscioli, le tartare di carne dell'Open Baladin, la pasta con il pesto di non so bene chi, quella con il famoso trombolotto del Simposio di Sermoneta e bottarga, e le ostriche di Corrado Tenace. Ebbene, per quasi tutto il pomeriggio c'e' stata a disposizione solo la pizza con la mortadella e un po' di pane semplice (buono, artigianale, integrale, con farine pregiate, tutto quello ch volete.... ma sempre pane e basta era).

Ora uno non e' che si voglia ingozzare ma se passi tutto il pomeriggio a bere e dopo due o tre pezzi di pizza con la mortadella - che comunque a un certo punto e' pure finita - avresto voglia di qualcos'altro. L'unica cosa che tornava spesso, da una certa ora in poi' erano gli assaggi di tartare portati dai gentilissimi ragazzi dell'Open Baladin, che facevano avanti e indietro in continuazione e servivano anche le birra al banco senza lesinare spiegazioni insieme a Teo Musso e - in tarda serata - Leonardo Di Vincenzo, anche se l'interesse del pubblico era decisamente piu' orientato su vini e Champagne. Dei "paninetti di Bonci", pero', nessuna traccia.


A un certo punto, quando c'era ormai tantissima gente in un posto non enorme, hanno iniziato a fare i piatti pasta al bancone adibito a "cucina", e li' sono iniziate le scene tipiche di queste situazioni: spintoni, occhi dolci e gara a chi arraffa prima il piatto, la porzione piu' grande, il bis e il tris, incurante degli altri che aspettano in fila educatamente. Ho visto risse sfiorate per poco e tentativi tristissimi di accaparrarsi un'ostrica - peraltro violentata mettendoci sopra trombolotto e bottarga dal "simpaticissimo" patron del Simposio, ma perche'?? - preparata per "gli amici" prima che venissero date ai comuni mortali. Morale della favola: non abbiamo assaggiato null'altro, e siamo usciti con la fame e anche con un po' di incazzatura.



Anche perche' le cose non sono andate molto meglio con il "beverage", birra a parte.
Il ragazzo che doveva guidarci nel percorso di degustazione degli Champagne - Champagne Grand Cru Blanc de Noirs, Eric Rodez / Champagne Grand CRu Blanc de Noirs Perlé Noire, Patrick Soutiran / Champagne Blanc de Noirs, Rober Fleury / Champagne Blanc de Blancs Viellies Vignes 2004, Le Brun Servenay /Champagne Grad Cru Pelle, Roger Brun / Champagne Grad Cru Blanc de Blancs Car Or, Claude Cazals - nonostante fossimo nella fascia oraria "professionals" e tranquilla, era evidentemente scazzato o meglio preferiva concentrarsi sulle facce note evidentemente, cosi' ci ha liquidato con tre o quattro assaggi a caso.
E quando, alla fine, ho tentato di chiudere la serata con un ultimo calice di Champagne mi ha praticamente ignorata salvo poi versare da bere prima a una tipa appena arrivata che lo conosceva, poi a me e infine a un signore con un elegantissimo "prima le signore... soprattutto se bella come lei" rivolta alla tipa, naturalmente.

Riguardo ai vini fermi - ci siamo limitati ai bianchi perche' senza mangiare non riuscivamo ad andare oltre... - siamo stati decisamente piu fortunati conoscendo l'addetto alla mescita, Dario Cappelloni, che nonostante la folla e la gente che passava davanti a noi con nonchalance - ci ha fatto fare il percorso completo tra Chablis, Mersault e altri grandi bianchi di Borgogna. Tra tutti, quello che davvero mi ha conquistata e affascinata e' stato lo Chassagne Montrachet Paul Pillot.

Ecco, di quello ne ordinerei volentieri una cassa. Peccato che non abbia capito dove e come!



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