giovedì 4 dicembre 2014

Si viaggiare.. le mie 5 mete preferite, tra cibo e non solo


Qualche tempo fa ero stata "nominata" da Pastabites per partecipare a una sorta di catena/concorso online: il compito da portare a termine consisteva nel pubblicare un post sulle mie "top 5 (food) travel destinations", vale a dire sulle mie cinque mete preferite nel mondo, dove sono stata e dove vorrei tornare (e torno) sempre volentieri, e nominare altri cinque blog che proseguano - se lo desiderano - la "catena". In palio, un iPhone6 ma sinceramente non e' per quello che partecipo: per me parlare di viaggi e' un invito troppo allettante per resistere.
Metto in pratica soltanto adesso, perche' caso ha voluto che quando sono stata nominata mi trovassi nei Paesi Baschi per partecipare a un congresso gastronomico, e quando - pochi giorni fa - ho riceuto il "reminder" per partecipare alla cosa, fossi invece in giro tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia. Non posso quindi esimermi dal citare almeno i primi due paesi tra le destinazioni o localita' che amo in modo particolare per i paesaggi, le persone, l'atmosfera e - naturalmente - il cibo.

Dopo, le cose si fanno difficili, anzi difficilissime.
Oltre ad essere una instancabile assaggiatrice infatti, sono nata in una famiglia dove il viaggio era
praticamente una ragione di vita, e fin da piccola ho iniziato a girare: il mondo, prima, e l'Italia, dopo.
Con gli anni ho capito quale fosse il "mio" modo di viaggiare: mai da sola ma in buona e selezionata compagnia, in maniera il piu' possibile indipendente, un po' all'avventura senza essere incosciente, pronta a scoprire tutto - o quasi - del luogo che visito e delle persone che vi abitano. A cominciare dal cibo, che per me e' un modo imprescindibile di conoscere luoghi e culture. Non mi interessa il lusso, ma i piccoli lussi quotidiani che e' possibile concedersi in viaggio: perdersi per i vicoli di una citta', fermarsi per il tempo di un caffe' alla turca, ascoltare musica locale nella macchina con aria condizionata del ragazzo che si e' fermato a darci un passaggio in Botswana, prendere il "te' nel deserto" con i tuareg del Niger.
Ogni luogo ha la sua magia, e basta davvero poco per scorpirla.
Io poi, mi sento particolarmente "a casa" in Africa - a qualsiasi latitudine - e in Medio Oriente (o meglio, diciamo tra Turchia e Giordania; vorrei tanto andare in Siria, Libano etc ma diciamo che al momento non e' il caso). Ma dovendo scegliere solo altre tre destinazioni, mi sono fatta guidare soprattutto dal cibo. Delizioso, affascinante, imperdibile.

#1 Friuli Venezia Giulia


Come dicevo sono appena tornata da un bel viaggio "transfrontaliero" tra Friuli, Carso e Slovenia. Quest'ultima l'ho scoperta da poco - e voglio tornarci spesso  - mentre il mio amore per il Friuli e' nato diversi anni fa, quando mi ci recai per lavoro. Da quel momento, ci sono tornata ogni volta che ho potuto perlustrandolo in lungo e largo e assaggiando tutto quello che c'era da mangiare, dal frico alla gubana, dalla brovada al prosciutto di Sauris e quello di San Daniele.
Da Pordenone alla Carnia, dalla zona alpina ai vigneti del Collio, da Aquileia fino a Trieste e al Carso.
Forse e' proprio quest'ultima la zona che amo di piu'. Brulla ma affascinante, con gente all'apparenza un po' chiusa ma pronta ad aprirsi appena si stappa una bottiglia.
Sono stata felicissima di tornare a visitare l'azienda di Dario Zidaric, che in Carso produce formaggi straordinari, e ho trascorso una serata indimenticabile nella cantina di Edi Kante, mangiando gli squisiti piatti a base di pesce che sua moglie, ottima cuoca "casalinga", ha preparato per noi.
E poi, ho finalmente mangiato alla Subida: un bellissimo ristorante che sa essere al tempo stesso raffinato e "familiare", con il mitico Josko Sirk che ha tagliato davanti a noi la polenta appena sformata, servendocela accompagnata dal salame fresco sfumato nell'aceto sul fuoco del camino.

#2 Paesi Baschi


Probabilmente i Baschi non saranno felici del fatto che li accomuni al resto del paese, ma per me la Spagna e' tutta fantastica: dai paesini e le belle citta' dell'Andalusia alla sanguigna Barcellona, dalla incantevole Cadaques fino alla Sierra de Cazorla, per non parlare di Madrid dove manco da anni, ho trovato (quasi) ovunque posti bellissimi, persone simpatiche e - naturalmente - ottimo cibo, che si tratti di tapas e pintxos o di grande cucina d'autore. Ma se mi devo far guidare dalla gola piu' che dal cuore, non ho dubbi a dire che - a parte singoli indirizzi nel resto della Spagna - sono proprio i Paesi Baschi la piu' interessante destinazione gastronomica della nazione.
Il pranzo di alcuni anni fa al Mugaritz rimarra' sempre tra le mie esperienze gastronomiche piu' emozionanti e godibili di sempre, mentre quest'anno ho avuto la fortuna di cenare al Nerua di Josean Alija, a Bilbao, nella sede del meraviglioso Museo Guggenheim.
Ma a conquistarmi definitivamente - a parte le colazioni con pan y tomate e le tante merende a base di pintxos - e' stata la fantastica serata in una Sociedad Gastronomica: spazi "privati" - chiamati in basco txoko - dove normali cittadini cucinano per se' e per gli adepti della Sociedad, in cambio di un a quota di partecipazione fissa o di un contributo in caso di invitati, mettendo in campo le proprie abilita' culinarie (e la propria resistenza alcolica). Se non fosse stato per il sonno da congresso - si, ai congressi gastronomici si dorme poco e si mangia pochissimo, almeno mentre si lavora - non me ne sarei piu' voluta andare.
E poi, grazie a un amico che ci ha portato un po' in  giro, ho scoperto qualche curiosa tradizione gastronomica locale: dalla gilda, il tipico peperoncino verde basco, leggermente piccante, chiamato così in omaggio a Rita Hayworth – che non puo' mancare tra i pintxos messo sott'olio e accompagnato da un'acciuga del Cantabrico, al Marmitako: una zuppa marinara a base di tonno o altro pesce fresco, patate e peperoni, che i pescatori locali si preparavano sulle barche quando erano fuori per la pesca, e dovevano ingegnarsi con quel poco che potevano portare a bordo oltre che con quello che dava il mare.

#3 Fiandre

Se vi stupite del fatto che io metta le Fiandre tra le mie "top destinations food", allora vuol dire che non siete mai stati in questa parte del Belgio. O che vi siete affidati a guide sbagliate.
Grandi - grandissimo - chef e ristoranti stellati come il fantastico In De Wulf di Kobe Desramaults (nella sperdutissima campagna di Dranouter, al confine con la Francia) o l'Hertog Jan di Gert de Mangeleer (a Bruges) fanno da contraltare a cioccolaterie pazzesche - su tutte Chocolate Line dello S-chockOlatier Dominique Persoone, a Bruges e Anversa - imperdibili cocktail bar (come il Sips, ad Anversa) e naturalmente a mitici birrifici artigianali disseminati tra i campi di luppolo attorno a Popperinge.
E poi, cittadine incantevoli come appunto Bruges e Gent - anche qui, di indirizzi interessanti ce ne sono a bizzeffe, per esempio il De Vitrine dello stesso Desramaults o il Publiek di Olly Ceulenaere - e poi lei: Anversa. La mia meta ideale non solo come viaggio ma come citta' in cui vivere: giovane, allegra, dinamica, creativa, in continuo fermento eppure ancora piena di un fascino un po' decadente e retro', come se il grande orologio che sovrasta la bella stazione ferroviaria battesse un tempo tutto suo. Me lo prometto: prima o poi faro' un corso di fiammingo e ci provero', ad andare a vivere ad Anversa.

#4 Turchia

Anche in questo caso, si tratta di una passione nata tanti anni fa, quando andavo in vacanza in caicco con i miei nel bellissimo tratto di mare che costeggia la costa mediterranea della Turchia e facevo grandi scorpacciate di bulgur e sutlac (budino di riso). O forse ancora prima, quando a 4 anni i miei mi portarono in crociera nel Mediterraneo e uno dei ricordi piu' nitidi che ho ancora oggi e' dei pistacchi caduti dagli alberi e raccolti lungo il Bosforo.
Sono tornata ad Istanbul, una volta adulta, con mia sorella e mia cugina, ed e' stato un week end meraviglioso alla scoperta del lato meno turistico della citta', grazie ad un amico di un'amica di un amico che si e' offerto di farci da guida e non ci ha mollate per un attimo, portandoci alla scoperta di antiche chiese, mercati, discoteche improbabili, ristoranti gourmet e veracissime meyhane (taverne).
Infine, sono tornata ancora una volta da sola - con Avventure nel Mondo - alla scoperta della Turchia piu' interna e misteriosa: Ankara, la Cappadocia, la magia dei dervisci rotanti, le antiche rovine di Efeso, il fascino silenzioso e millenario del Nemrut Dagi, l'incredibile Pamukkale, l'indecifrabile Antiochia, la mistica Sanliurfa, i deliziosi paesini costieri scampati allo scempio edilizio come Kos. E, naturalmente, le varie specialita' locali.
Caso ha voluto che il nostro autista, alla sua prima esperienza, fosse un golosone e quando ha capito che io e altre due compagne di viaggio eravamo particolarmente interessate a questo aspetto, ci ha messo poc a far diventare il nostro giro culturale un vero e proprio tour gastronomico alla scoperta delle bonta' turche: dal dondurma (gelato a base di latte di capra di montagna con abbondante aggiunta di salep - farina ottenuta dal tubero di un'orchidea selvaggia - e resina di mastic) di Karamanhmarash, ai lahmacun - piccole "pizze" condite solitamente con carne macinata e salsa di pomodoro, più o meno piccanti - fino al kunefe, una sorta di “pizza” di pasta kataifi farcita di formaggio e pistacchi servita calda irrorata da un dolce sciroppo, specialita' di Antiochia.

#5 Marocco


Ultimo ma non ultimo, come si suol dire, il Marocco. Unica tappa in Africa non perche' le altre zone di questo meraviglioso continente che sono riuscita a visitare - dal deserto libico dell'Akakus al Nilo, dallo Zambesi all'Okavango - non mi abbiano rubato il cuore ma perche' diciamo che in quei casi il cibo non era esattamente la parte piu' interessante del viaggio. Il Marocco invece, oltre che essere un paese affascinante e tutto da scoprire - Marrakesh e Meknes sono bellissime, le gorges du Todra uno dei posti piu' belli dove mi sia mai svegliata...-  per me e' stata anche una delle mete gastronomiche piu' entusiasmanti di sempre.
Adoro le spezie del Maghreb, quell'odore penetrante di cumino e altri aromi che ti penetra nelle ossa e non ti lascia piu'. Potrei mangiare senza problemi tajine, harissa e couscous per settimane, perche' li trovo buonissimi e molto vari. Ma mi sono lasciata conquistare anche dalle ostriche di Oualidia, dalla pastilla con piccione e cannella del lussuoso riad di Fez dove ho dormito, dalle grigliate di pesce di Essaouira e dai dolci zuccherosissimi da accompagnare all'immancabile te' alla menta. Una delle migliori colazioni della mia vita? Quella con le Baghrir - anche dette "crepes del deserto" - nel campo base di ritorno da una infernale notte nel deserto purtroppo molto poco deserto sulle dune di Zagora. Ma non mi sono fatta mancare nemmeno la cena all'inpiedi nel chiassoso food market serale nella piazza di Jemaâ El Fna a Marrakech ne' tantomeno il panino farcito con milza e altre interiora mentre aspettavamo che un meccanico in uno sperduto paesino dell'Atlante riparasse la nostra macchina. Io, che all'epoca non mangiavo nemmeno la coratella!

I viaggi ci cambiano, e mangiare in giro per il mondo ci cambia ugualmente.
Nomino i blog Giri di Gusto, Un Tocco di Zenzero, Caramel à la fleur de sel, Food&Sud e Arteteca's Kitchen.

ENGLISH SHORT VERSION
I have been nominated by Pastabites to write about my top 5 (food) travel destinations. Since I love traveling just as much as I love eating and discovering new food stuff and flavours I could have not said no, even if it took me a while as I have been traveling first to the Basque Country and then to Friuli Venezia Giulia. No surprise, then, that I choose those destinations among my fav. Before I start, I have to say that growing up as an adult and never stop traveling, I was able to find out which is my own "travel style": independente, a bit adventurous yet not thoughtless, willing to discover places and people not forgetting about food that is , to me, a fantastic way to get to know different cultures.
I am not interested in luxury in itself, but I love to indulge in those small, great luxuries and pleasures such as losing oneself into a city narrow streets or stop in a cafe as long as it takes to drink a "turkish coffee". Every place on Earth has its own magic, and you just need to be willing to undercover it. I especially love Africa and Middle East (or should I say Turkey and Jordan, I would love to visit Sirya, Lebanon and more but, you know...). But since I can only choose 5 destinations, food will be my focus point. #1 Friuli Venezia GiuliaI'm just back from a wonderful trip to this charming Northern Italy region. I went there for the first time some years ago for job reason, and I felt in love. I have been lucky enough to wander throughout the whole region, and it is all beautyful and rich in history, nature, art and...great food and wine. I also love Trieste and the small area of Carso, just at the border with Slovenia. This is where I was last week and I enjoyed so much visting cheesemaker Dario Zidaric, winemaker Edi Kante and the lovely restaurant La Subida, where products and recipes belonging to the local food tradition are served in a refined way.


#2 Basque CountryI have to say I love the whole Spain - from Andalusia to Barcelona and Cadaques - but when it comes to food - with the exception of some great restaurant in different areas, of course - the Basque Country is my favourite destination. I can't forget my lunch at Mugaritz, some years ago, and last time I was there I had the chance to dine at the marvelous Nerua restaurant inside the Guggenheim Museum in Bilbao. But I also love the pintxos you can eat at the simple restaurants in the old city centre - like the gildas, small, green and spicy peppers to be eaten pickled and with a local anchovy -and the traditional recipes such as marmitako, the ancient sailormen's soup made with fresh fish, potatoes and peppers. On my last visit, I also experienced a late-night meal at a Sociedad Gastronomica or txoko: a kind of private club based on the idea of communal cooking and dining where people - not professional chefs - cook for the club's members and enjoy food and wine together. I loved it!

#3 FlandersDon't be surprised by the fact that I put the northern region of Belgium amongst my favourite food destinations. Here you will find great chefs and restaurants - two names for all: Kobe Desramaults and Gert de Mangeleer -, crazy chocolate-maker such as Dominque Persoone, mitological craft breweries, cocktail bars not to be missed  and much more. And of course lovely cities such as Gent, Bruges and Antwerp. Never been to Antwerp, and never ever imagined to go there? Well, you have to. Antwerp is MY city: young, happy, dinamic, always on the move, creative yet somehow "ancient" at the same time. It seems like the big clock hanging in the beautiful train station marks its own time. 

#4 Turkey
I love Turkey. Yes, I have always loved Turkey since I spent my holidays as a teen-ager on a caique boat with my parents, eating every day long bulgur and sutlac (rice pudding). Or even earlier, when I was anly for yo and my parents took me with them on a Mediterranean cruise: I can only remember picking the fallen pistachios on the Bosphorus shore.
Did I mention I love Turkey? I have been there again, as a grown-up. A great week end in Istanbul with my sister and cousin, discovering the city at its best thank to a friend's friend's friend.
And after that, a beautyful trip through the inner part of the Country: Ankara, Cappadocia, the whirling dervish, the ancient ruins of Efesus, Nemrut Dagi, Pamukkale, Antakya, Sanliurfa, and the lovely sea villages still untouched by mass tourism,  such as Kos. And food.
Our driver, at his first working experience, was a glutton, just as we were.
So he decided he had to let us taste all the local specialties, transforming our cultural trip into a food-tour: dondurma (the local "ice cream" made withsalep - orchid tuber flour - and mastic resin) in Karamanhmarash, kunefe - a kind of sweet “pizza” made with kataifi, cheese and pistachios - in Antakya, gozleme and lahmacun - small spicy "pizza" suffed with minced meat and tomato - everywhere in the country. We tasted it all!

#5 Morocco
Last but not least, as you say. Morocco is the only place I'm gonna quote in Africa, not because I don't love all the rest of it - Akakus desert, Nilo, Zambesi, Okavango... - but only because if we have to speak about food... well, in those places you don't really care about foos.
Morocco, instead, is a wonderful place AND it has great food. I love spices, included the ever-present smell of cumin. I could eat tajine, harissa and couscous for weeks without getting bored, since I love them and they are so varied. I also tasted and loved Oualidia's oysters, pigeon&cinnamon pastilla, grilled fish in Essaouira and those so-sweet cakes that you eat along with your mint tea.  One of the best breakfast ever? The Baghrir - or "moroccan crepes" - eaten at the base camp at Zagora desert, after a not-so quiet night. Of course I didn't miss the night food market at Jemaâ El Fna in Marrakech, neither the sandwich stuffed with offals while we were waiting for our car to be repaired in a small village in the middle of nowhere on the Atlas. And it was before I discovered coratella!

Traveling changes us, and so it does eating different food to savour life at its best.
I nominate Giri di Gusto, Un Tocco di Zenzero, Caramel à la fleur de sel, Food&Sud e Arteteca's Kitchen.

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